Marina Wiesendanger's
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  16/11/2006; 16.40.22


mercoledì 25 ottobre 2006


 

 

Tu chiedi, mio  Effe, se l’anima e il corpo non eran d’accordo, che lotta tra i due

mi ha distorto la faccia..lo so, fa impressione.

E’ passato. E il nuovo taglio di capelli rende i postumi interessanti. Diversa.

Ma tu insisti, vuoi che la domanda me la ponga io, e mi dia la risposta.

Io sono d’accordo con te, ho provato a pensarci e, come la O’Hara me la sono lanciata

a domani.

Intanto è un virus, altro che colpo di freddo. Allora perché ero così debole da prendermelo

al volo?  E qui abbiamo Giorgio che risponde, fumato troppo, dormito poco.

Plà aiuta molto quando lamenta “ Oh tesora, non quèti mai!” è vero. Irrequieta.

E pure non sembra, in questo momento presempio sono al sole, in panchina, tavolino di legno

e computer. Intorno, ancora il basilico, rose che hanno bevuto la pioggia e sono rinate.

Il Gatto, felice. Le olive, mai tante così. I verdi hanno luci diverse, una rete di foglie.

Il mondo è amico e superbo.

 

Le conseguenze: tante. Kobi mi si è ammosciato all’inizio, non era tristezza, ma disperazione.

Al mattino, il primo saluto, il bacino, poi AAARGGH, urlando sconvolto  spariva nel bagno.

E’ stato piu’ forte di lui. Poi ha fatto ogni cosa, ogni cosa per me.

Gli amici, mai così tanti e importanti. “ Fa così con la bocca, come un bacio, Smack, prova ancora,

dammi un bacio, ( da mihi.., eh!) su prova, che brava! Lo vedi che riesci. “ 

Il mago, “Sussu’ passerà” 

 

Una prima illazione, la mia. E se avessi chiesto al diavolo dello specchio, ehi tu delle brame,

dimmi chi è la piu’ bella del reame?

Te la faccio vedere io, se non la smetti col tuo peccato di vanità! Guardati qua .

Vuoi dire, mio Effe? Ma è di famiglia, vanitose tutte per generazioni, tranne la zia, quella bella sul serio.

 Le dava problemi. Noi no, la nonna la mamma, io con loro, belle quel tanto che ti rende sicura

nel mondo, ( del tipo, e qua non ci frega nessuna)  siamo morte con la garanzia. Ah no, io son qua!

E’ che siamo ancora noi tre…Ma forse  sto per affrontare quel tanto di tempo che cambia. Una donna, sai com’è..

Sia stato un assaggio? Di quel che sarà?  O anche questo pensiero, che dici, è  la mia vanità?

 

O è un cambio? Importante magari, a cui non avrei dato attenzione. Ci sono dei cambi, li vedo arrivare. Anche belli.

Era una preparazione? Come il militare?

 

O la fiaba del principe rospo…Nella versione moderna la principessa dice “ oh no,è meglio un rospo che parla” mio dio,

quelle horreur! No, non è questa qui la risposta.

 

O forse mi si chiede attenzione per tutte le cose che ho detto di sopra. E’ vero che non mi sto attenta. E’ che mi va bene così,

sono stata, mi credi?, felice a milano quel mese conciata così.

Da ultimo mettevo il rossetto.. il n° 3, un po’ pallido sai. Non rosso carminio.

 

Ho finito le scuse. Se ti viene in mente qualcosa, pensiamola insieme.

 

Ps. Ah, un’ora prima della malattia ho perso qualcuno di davvero importante per me. E già lo sentivo. Forse ho reagito così,

una smorfia, dolore E’ sparita.E’ come aver perso una figlia.

Lo vedi, lo so.


11:57:19 PM    comment []

© Copyright 2006 Marina Wiesendanger.
 


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