Marina Wiesendanger's
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  16/11/2006; 16.40.16


mercoledì 18 ottobre 2006


 

Ecco che lo belleche sapevo. Sei malata, stai a casa, no? Cosa vai in giro,

che se anche è la seconda casa, è la seconda, appunto!  Sono numeri che parlano, mica opinioni!

Mali e buoi dei paesi tuoi.

Ah ma la prossima volta…la prossima volta muoio e non se ne parlerà piu’.

Sì figurati. Vedo già il dopo funerale, mioddio, quante chiacchiere.. ma troppe!

 

Comunque è andata così, come potevo, da sola e un po’ piu’ sveltina, intuire:

certo, quando si ha una faccia tutta a destra, una si sente strana e facile che rincoglionisca

un attimo. Se poi ti guardi nello specchio, anche se di mestiere ormai lo eviti, sei svenuta,

ogni volta, tutte le volte.

 

E’andata così: a destra? A me sembra a sinistra, sai? Perché vedi, l’occhio brutto è

questo di qua. Beh, vero,  la bocca va di là, però ..”

e tu vaffanculo mia cara, arrivederci e grazie.

 

L’altra, “ su non fare storie che c’è di peggio! E poi alla nostra età ci si può aspettare di tutto!

Lo sai cos’è successo alla  Gaetana? Ha un mal di schiena, no ma ti dico un male, che non si

alza, guarda! “

Penso che se la Gae andasse là, dove dico, a curarsi, forse le passa presto.

 

La terza: “ Ah ma no, via, credevo peggio! No non esagerare, non è niente!”

Comincio a formare frasi complete, con i giorni che passano e gli incontri che faccio.

Dico “ ehssì, tu non lo sai, ma quando una è abituata a essere bella è una pena grossa vedersi così”

 

Un’altra, sta pensando ai fatti suoi e l’hanno avvisata: “ Ohì, Marì, che bel taglio di capelli!

Chi te l’ha fatto? Belli davvero! Dove? Cosa? Ah, ma no, vedi che ti passa a  giorni.

Ma, a Milano vero? Perché anche a Roma, non sono piu’ capaci. Anche il colore mi piace”

 

Smetto di frequentare, faccio stradine bianche per non entrare in paese. Le indigene sono

meglio delle extracomunitarie, quelle che abitano qua e là in Italia e vengono per il week end lungo però hanno la residenza,

“ si sa mai che si risparmiasse, un domani”

Le donne del paese hanno meno violenza, però tutte , proprio tutte conoscono qualcuno che gli è già

capitata la stessa disgrazia. Tutti hanno già visto questa cazzo di paresi, tranne me.

Ma adesso, eh eh, anch’io! E da molto vicino.

 

Vado dal macellaio. Devo. Mi saluta carino e mentre taglia a mano il prosciutto di Cinta senese mi guarda.

Sì , dico, Luca, mi è venuta una paresi.

Lo sa che anche a mia nonna gli è successo?

Povera vecchia, rispondo, e come è andata? È morta?

Noo, fa lui, c’ha messo tanto, poi non è mai tornata normale. Ma dopo qualche anno gliene

Ha preso un’altra, ma dall’altra parte della faccia, ci crede?

No.

E così mi è tornata dritta, come stava prima, la mi nonna!

Fanculo Luca, ormai è un vezzo il mio. Lui mi sorride dolcemente,  accetta e mi porge le salsicce.

 

 


12:51:02 AM    comment []

© Copyright 2006 Marina Wiesendanger.
 


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