Il mio amico Lorenzo, suoi ospiti qualche ora in Sicilia, si è tanto lamentato della sporcizia creata dagli umani per gli spazi del mondo.
Lui vorrebbe ogni volta fermarsi a insultare il vandalo
che incontra, aggredirlo, litigarci. Pretende di fargli capire che suo non è solo quello che ha in tasca,
il barbaro, ma pure quello che usa o che, semplicemente, vede. “Ha deciso di non mettere piu’ piede
in questa spiaggia” dice alterato. “ E’ per questo che la sporca con le sue schifose lattine e le porche cartaccie? “
Lorenzo, si sa, è sanguigno quando tira fuori la sua sicilianità. Io non gli dò, temo, la soddisfazione
che chiede quando si scalda . E’ perché io sono dell’idea di tirare giu’ tutto quello che è brutto e sgraziato nelle costruzioni, e non sono, no, ipercritica.
Ho scoperto da mò la ridicola tenerezza dell’architettura popolare. Tollero male le brutture che deturpano una natura così piena e perfetta,
soprattutto al sud dove basterebbe assecondare l’armonia delle grandi belle linee della terra sul mare. Cava de’ tirreni, Nocera Inferiore, la vista delle due Palermo dalla tangenziale, tutto questo tirerei giu’ domani con calma.
E poi vedi che, scopando via le macerie, si fa piazza pulita anche delle schifose lattine.
5:22:44 PM
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