Marina Wiesendanger's
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  30/03/2006; 19.36.40


giovedì 30 marzo 2006


 

Così si chiama in Svizzera questo gioco di bambini che in Italia si chiama “Mosca cieca”, o “Mosca non vedente” in un linguaggio politically correct. La mucca cieca, oltre un gioco di bambini è anche un ristorante a Zurigo. Tu dici, vogliono essere a tutti costi originali, come “L’Oca Bruciata” o ”La Solita Zuppa” o “Il Gambero Zoppo”, invece c’è il suo ben motivato perché. Se ci vai, ed è molto meglio prenotare, succede così. Sei in un ambiente totalmente buio. Non penombra, assolutamente buio, ti sembra di galleggiare e perdi subito l’orientamento. Ti viene incontro un cameriere non vedente o una cameriera sempre cieca. Si presenta: “Felicità” e tu non ti dimenticare questo nome, perché è l’unico link al tuo mondo. Felicità ti accompagna al tuo tavolo, ti racconta il menu, tu ordini a lei e lei ti porta i tuoi piatti. Pietanze cucinate rigorosamente da cuochi ciechi, naturalmente ottimi, mancherebbe anche. Felicità ti porta in bagno se hai bisogno, ti porta il conto, il cappotto

e ti accompagna al uscita. Inutile dire di non approfittare dei ciechi, perché sono loro che hanno organizzato tutto. Perché? Per farti gustare meglio il cibo? Per farti capire in che mondo vivono loro? Per fare una cosa stravagante? Per fare una cosa nuova si, questo è fuori dubbio. In Svizzera succedono cose strane.

In Italia un po’ meno. Abbiamo dei puntini sulle scatole dei medicinali. Un mio amico

ha un biglietto da visita con una corona in rilievo. E nell’ autosilo dove vado abitualmente,

la tastiera dell’ ascensore è scritto in Braille, questo mi inquieta un po’, in un autosilo.

 


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