Domenicalunedì, che giorni lunghi, a casa e pioggia e sola.
Avevo pensieri assommati, confusi. Come gli scatoloni dei clienti
In negozio, pronti per il ritiro ma ancora tra i piedi.
E non sapevo cosa c’era dentro,
nei pacchi, nei pensieri.
Così, tanto per esagerare, ho tirato giu’ dal solaio di casa altri pacchi,
di vecchie vecchissime
lettere di famiglia.
Ho trovato una che mi ha messo di buonumore.
E’ di mio padre a mia madre lontana, io avevo 17 anni e mezzo, era gennaio.
La ricopio.
“……………Con la figlia, ora, , ogni cosa va liscia come l’olio.
non le ho fatto particolari imposizioni:
sveglia alle 7.20, scuola, 13,20 a casa, pasto, libertà sino alle 15.
Dalle 15 alle 18,30 studio ( assoluto divieto di telefono e di compagnia nelle ore di studio).
Dalle 18,30 alle 19,30 libertà (preferibilmente fare una passeggiata con qualunque tempo).
Ore 20 cena, studio musica o televisione a seconda dei casi.
Alle 22,30 tassativamente si spegne la luce. E Marinella la spegne alle 22,29 e,
dopo cinque minuti, dorme!
Ho chiarito che tale orario è il minimo della decenza quindi non si può sgarrare
di un secondo. Se le materie lo richiedono è naturale che le ore di studio vanno aumentate.
In ogni modo io non permetterò che i professori dicano che nostra figlia studia poco,
perciò le ho lasciato libera scelta. Meno si studia con profitto e piu’ è necessario stare
a tavolino.
Non voglio discussioni perché questo è come due e due che fan quattro. Intesi?
E tutto fila a suo modo, in quello giusto, cioè.”
Ho commenti? Sì papalino mio, rido tanto oggi.
Meno male che dicevi “ sgarrare” con la
erre moscia, meno male che ce l’ho anch’io…
Ci siamo fatti 4 risate, noi due, eh? Come due e due.
Ti amo ancora tanto, ma come mi hai rotto
le palle papà! Alle 22,29 non ne potevo piu’!
Grazie, cosa vuoi che sia per me qualunque cosa? ;-)
Il tuo pomino il tuo musino il tuo topolino
11:48:22 PM 
|
