Marina Wiesendanger's
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  10/05/2005; 16.17.25


sabato 9 aprile 2005


Voglio parlare del Papa. Ho visto il funerale.

Chi non l’ha visto, abbia pietà e stia zitto. Ascolti, anche se so già che non riuscirò a dire bene, neanche benino.

Il miracolo per me è stata quella bara di legno per terra.

Ho pensato stancamente che gli impresari funebri sono finiti, non si venderanno più altri tipi di bara de luxe.

Un piccolo miracolo morale, da ora  non si potrà più speculare sulla morte.

Il Papa ha detto “ la bellezza salverà il mondo” e questo mi è bastato.

La scena era rossa e bianca. Sulla bara di legno un grande libro rosso, il Vangelo, si sfogliava lentamente nell’aria, mosso dal vento, dietro cento sottane rosse di raso si alzavano e altrettanti uomini vecchi si tenevano il cappello, chinati per abbassarsi le vesti. Era tutto a colori in movimento.

C’era un film così di Marilyn Monroe, bella bionda  bianca e viva.

Con le gonne per aria come i cardinali. La vita e la morte. Tutto quel rosso e il vento, quel libro che respirava come se qualcuno lo leggesse. Tornavano indietro infatti, ogni tanto, le pagine.

Faceva piangere, per stare dalla parte cristiana. Se no, faceva rabbridire.

 

C’erano tanti ragazzi. Piangevano o erano pallidi, seri. Il Papa sapeva che

non tutti possono vedere la bellezza e li ha portati in giro nel mondo, gli ha aperto la testa, ne ha fatto dei viaggiatori con uno scopo e un principio.

Perché la speranza che voleva trasmettere  è che si è liberi di imparare se non si nasce imparati.

 

Quando in questi giorni ho visto tremila volte il Papa che parlava con Alì Agça ed era di schiena.

La sua mano saliva a cercare un punto del braccio del turco e poi lo stringeva e gli tirava la maglia.

Come dire, per me “ so che sei un povero povero ragazzo , ma non ti preoccupare, fai venire fuori

la tua anima, lascia stare il resto. Piangi adesso, liberati sei qui con il cuore e con me, dimentica il passato, io ti perdono! E ti amo” Perché ti capisco, vorrei aggiungere. Lui ha amato tutti i ragazzi, e noialtri, e io ancora non so come facesse a sopportare gli stupidi, gli imbecilli, i delinquenti, gli assassini.

E’ un mistero per me. Ma Lui  ha capito che siamo tutti come sopradescritto, siamo incastrati nella vita. E allora lui amava questo uomo proprio  in quanto malmesso, dubbioso e cosa altro siamo. Lo amava perché sa quanto è grande un uomo, al mondo. Quanto potere ha. L’unica razza dominatrice del pianeta, e così lacrimosa come se non ce l’avesse fatta. Lui sapeva che ce l’avevamo fatta. E voleva alzarci un po’ di piu’. Anzi tanto di piu’, fino a che un siriano abbraccia un ebreo.

Non vorrei che mi si spiegasse che l’abbraccio era politico. Appunto, sto dicendo che attraverso strade imperfette

ci è stato detto raccomandato e promesso , dal papa, che siamo grandi in amore.

 


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