qualche volta, ogni tanto, a cose gratuite come questa, cosa farò se starò sempre in campagna? È già una domanda posta male, ma io la capisco, so che voglio dire, fare la base della vita in questa casa,
in campagna.
Intuisco che la domanda è grossa, mette in discussione tutta la mia vita fin qui,
Non ho voglia di rifletterci ma sento che ha significati ampi tanto da evitarli per ora, ma siccome sono in qualche modo presenti, li penso con la leggerezza
stupida di una domanda che vuole evitare il significato profondo.
Poi succede che un giorno un cane, anzi un forte odore di carogna, di carne andata a male, mi toglie il fiato, è sì un cane. È ferito e sanguina e mi viene vicino come se mi avesse ritrovato, mi mette il muso sulle ginocchia.
Le quali sono ben oliate di crema abbronzante ,sdraiate insieme a tutto al resto sul lettino al sole.
Perché così, da me? Ci conosciamo? Mai visti e non ti importa, non ti importa.
Si comincia da questo momento, guardami e aiutami.
Il contrario del ragnetto di stasera, piccolo e nero, che non volevo fare fuori perché ho letto sto libro di Terzani che mi ha raccontato come fanno in india con le formiche, gli portano sul prato un po’ di zucchero e di farina per nutrirle e poi disegnano una linea tonda davanti alla porta di casa, e intorno alle gambe del tavolo e delle sedie, che gli segna il confine di no trespassing. Mi manca il gessetto ma voglio farlo anch’io.
Il ragnetto, per salvarlo, ho preso un kleenex , perché ancora non riesco a prenderlo con le dita nude,
-potrebbe mordermi?- per metterlo fuori là where it belongs.ma lui è grassino e veloce, io esco col kleenex vuoto, lo so perché mi giro e lui è ancora sul tappeto che va in girocome un pazzo.
Almeno cinque volte ci divertiamo a esci o non esci. Vinco io, spero di non averlo strizzato un po’, se no tanto valeva affogarlo nella tazza, svolgendosi tutto questa manfrina in bagno.
Questo per dire che sono tante le cose da fare qui, e sono diversissime da quelle della città anzi della mia vita fin qui. Il cane che vuole mangiare e poi lavarsi è un tipo nuovo, di oggi. Anche il tipo di veterinario che lo cucirà è nuovo, tanto da essere solo un apprendista, ma già gli si vede il futuro sicuro di medico. E sempre il cane, che ci ha tenuto occupati con canili, con volantini fisici e su internet, si rivela uno che non va col primo venuto.
“Alberto ( ha scelto questo nome di una grande lista per girarsi a guardarci) guarda, questo signore è Paolo, fa il meccanico, ti vuole prendere con lui, contento? Alberto! Che cosa stai guardando, le mie rose? Stiamo parlando della tua vita,
Fa vedere che sei contento, salutalo. Oh madonna Alberto, e adesso, oh cane!
dove vai? nascosto dietro a me,guarda che ti si vede tutto benissimo tranne il muso!.
Ha poi scelto il quasi veterinario, voleva me ma il gatto lo ha dissuaso, pisciandogli nel piattone (vuoto) del suo cibo.
Ho pianto quando è andato. Ho capito che non devo, qualche volta ogni tanto, farmi domande gratuite, ti possono arrivare risposte improvvise che prendono anche un paio di settimane di tempo,
giorni e giorni completamente occupati, cuore occupato, cuore di botto disoccupato.
E questa è una sola delle cose che capitano, la piu’ facile da ricordare, le altre, sottilissime,
non me le sto neanche a ripetere, tanto son fitte.
3:57:24 AM
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