È tutto verde qui in campagna, e giallo e molto blu dei rosmarini. Anche tanto bianco. Piove
E si possono vedere crescere le cose verdi. Le mie rose, non potate, liberate quest’anno dallo strazio
dei contadini mani di forbice, fanno getti lunghi, archi liberi, sopra gli si contano le gocce rotonde, tre otto quattordici.
Non sembra vero. Sembra finto, fatto per stupire. E’ bella questa pioggia leggera e fitta senza rumore.
Lascio i campi e vado per paesi. Diverso. non ci sono quei vasi dell’estate fuori dalle porte,
qualche scalino e loro, di cocci tra loro mai uguali, spudoratamente a far vedere i colori dei fiori,
una cosa sfacciata, provocante, senza ritegno. Come se le donne del paese, senza farsi vedere,
volessero provocare. Mi piace sempre questo spettacolo d’estate sfrontato.
Adesso è quasi primavera, e le donne sembrano meno sicure, vedo che hanno cercato una parvenza d’ordine, di perbenismo. Ci sono solo aiuole. Tonde di solito, in posizione centrale o di bordi,
non intima come i troppi vasi incerti sui gradini. Ben piantati dentro, i tulipani.
Stanno lì fitti, rigidi senza spazio, dritti e alti, certe volte tutti dello stesso colore.
Mi dispiace, è un malinteso. Nessun rispetto per questo fiore che è bello e affascina quando si incurva
sullo stelo e tira su la testa alla fine della sua corsa. E con i suoi 6 petali fa delle riverenze
volute, tre stanno in fuori a sostenere con i bordi i tre petali interni, che si inarcano insu’
perché si sentono sicuri, appoggiati come sono alle curve degli altri.
E che nessuna grande modista, artista,con nessun filo al mondo potrebbe innervare di cuciture tanto evanescenti.
Lo so che non ci siamo ancora scaldate, che non siamo accaldate, non pronte, fa ancora freddo.
Ma vorrei dire, ragazze, non tirateli su come bambini da imbrigliare, non scappano, dategli
aria rispetto, una possibilità. La paghiamo questa insicurezza. Resta solo da tagliarli, metterli nel vaso, lasciarli aprire a occuparti un tavolo, la finestra, una bellezza che ti cambia la casa.
5:38:22 AM
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