Questa notte di marzo è stato il nostro anniversario.
Kobi allora mi aveva invitato fuori. Ci conoscevamo da un po’,
me l’ha presentato sua madre, una signora che ho amato.
Venuto ad abitare a milano, l’ho visto con un paio di ragazze.
Quella sera improvviso invito a cena, poi cinema,
poi drink con ballo e di nuovo al ristorante verso le due di notte.
L’aveva presa larga. Poi a casa sua.
Inquadrato alla finestra, portafinestra, che dava sul piccolo giardino,
c’era un angelo grande. Vedevo solo le ali, perché lui l’angelo abitava
nel cortile di fronte, seminascosto da un cancelletto.
Spuntavano queste due ali, e mi
ricordo di avere pensato che andava tutto bene.
Kobi era gentile ma anche determinato. Mi ha chiesto, hai programmi?
Sì, gli ho detto, vado a Haiti a fine settimana. Ti piacerebbe venire?
Quanto costa, la sua domanda. Costava un accidente di niente!
320.000lire per 4 settimane, era la scuola interpreti che saggiava un hotel
per business suoi futuri ( chissà come è andata, poi, nel tempo)
Ha detto ok, vengo.
Gli ho spiegato che era un viaggio per mia madre, che non si riprendeva dalla morte del mio papà.
Capisco, ha detto, che vaccinazioni ci vogliono?
Sono passati trentatre anni, il bello è che non ci siamo accorti.
Sì, sono successe tante cose, a dirle in fila è difficile ricordare,
ma il tempo, quello dentro le cose, è ancora molto breve.
Abbiamo vissuto di noi due.
Ieri sera mi ha portato a cena, a Brera, lì vicino c’era quel ristorante là.
Non ci ricordiamo se era il Fiori Chiari o Scuri. Erano fiori e sono fioriti.
Gli ho detto, ridevo, ma ti eri davvero fissato con me!
Mi ha risposto, ne valeva la pena.
Mi sono commossa tanto, come nei films, e lo sono ancora adesso.
12:48:39 PM 
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