Marina Wiesendanger's
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  08/06/2004; 11.09.18


mercoledì 15 ottobre 2003


 

 

Parigi, andata, visto tutto.

Visto troppo.

Le cose brutte: la moda, presuntuosa senza storia, come spruzzata di panna spray

sintetica e collosa. Moda che è meno di niente.

E noi, che non ci amiamo neanche un pò,  ci siamo fatti fregare la piazza dai francesi e

andiamo tutti lì dopo milano, perché lì ormai c’è il glamour, l’hotel particulier con una sfilatina

sensazionale, l’accessorio inglese il cappellino francese la borsa spagnola, che,

appunto, a milano non vengono piu’. Culpa nostra.

 

Le cose belle: Parigi. Resta la piu’ bella città, ..anche con Chichi.. che coraggio!

Camminarci è la cosa piu’ bella, trovare i negozi aperti di sera, fare la spesa al piccolo supermarket,

la panetteria con i croissants appena sfornati alle dieci di sera, i dolcini belli come oggetti di arredamento, come bijoux..e bons à mourir!

 


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E poi le cineteche en amateur.

visto John Huston , Misfits, e Freud  con Montgomery Cliff ( Kobi non credeva ai suoi occhi) e poi l’amato Cukor,
in Women, del 1939..con:

Paulette goddard

Rosalind Russell

Norma Shearer

Joan Fontaine

Joan Crawford!!

Avevano tra i 16 e I 22 anni…uomini, neanche uno, ma si parlava solo di loro. Fantastico,

lungo due ore come piace a me, dialogo da teatro. A come amo gli americani al cinema!

 

Dunque, la moda : ah, quelle horreur, sciura!

Tra la panna acida e collosa delle schifezze, pochi spuntavano alti e separati.

Il tema dei bravi era sempre un segno, soprattutto grafico e leggero, come staccato, senza pensiero.

I primi, per me, i giapponesi. Sembrano avere assorbito tutto Mirò.

Poi  gli italiani, secondi e di piu’ in numero.

Insieme, qualche francese doc, Castelbajac per esempio, con una seconda linea di borse

vive, metropolitane, a prezzo giusto e che prenderò, per ringraziare della bravura.

 

Adesso è passato lo choc di vedere tutta quella fuffa, però là ho dovuto sforzarmi.

 

Insomma dovevo comprare e non volevo…ho fatto dei giri, mangiato, fumato,

perdevo tempo..Eravamo al Jardin des Tuileries, tempo mite, grigioazzurro, giardino stupendo con fiori, ho passeggiato lì fuori rimuginando. Ho visto una giostra, con i cavalli di legno, grandoni, colorati, che andavano su e giu’ tra i lustrini e gli specchietti.

Era lì il glamour! Ho fatto 2 giri di corsa, poi siamo tornati a milano.


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