Marina Wiesendanger's Radio Weblog



Marina Wiesendanger's Radio Weblog

mercoledì 25 ottobre 2006


 

 

Tu chiedi, mio  Effe, se l’anima e il corpo non eran d’accordo, che lotta tra i due

mi ha distorto la faccia..lo so, fa impressione.

E’ passato. E il nuovo taglio di capelli rende i postumi interessanti. Diversa.

Ma tu insisti, vuoi che la domanda me la ponga io, e mi dia la risposta.

Io sono d’accordo con te, ho provato a pensarci e, come la O’Hara me la sono lanciata

a domani.

Intanto è un virus, altro che colpo di freddo. Allora perché ero così debole da prendermelo

al volo?  E qui abbiamo Giorgio che risponde, fumato troppo, dormito poco.

Plà aiuta molto quando lamenta “ Oh tesora, non quèti mai!” è vero. Irrequieta.

E pure non sembra, in questo momento presempio sono al sole, in panchina, tavolino di legno

e computer. Intorno, ancora il basilico, rose che hanno bevuto la pioggia e sono rinate.

Il Gatto, felice. Le olive, mai tante così. I verdi hanno luci diverse, una rete di foglie.

Il mondo è amico e superbo.

 

Le conseguenze: tante. Kobi mi si è ammosciato all’inizio, non era tristezza, ma disperazione.

Al mattino, il primo saluto, il bacino, poi AAARGGH, urlando sconvolto  spariva nel bagno.

E’ stato piu’ forte di lui. Poi ha fatto ogni cosa, ogni cosa per me.

Gli amici, mai così tanti e importanti. “ Fa così con la bocca, come un bacio, Smack, prova ancora,

dammi un bacio, ( da mihi.., eh!) su prova, che brava! Lo vedi che riesci. “ 

Il mago, “Sussu’ passerà” 

 

Una prima illazione, la mia. E se avessi chiesto al diavolo dello specchio, ehi tu delle brame,

dimmi chi è la piu’ bella del reame?

Te la faccio vedere io, se non la smetti col tuo peccato di vanità! Guardati qua .

Vuoi dire, mio Effe? Ma è di famiglia, vanitose tutte per generazioni, tranne la zia, quella bella sul serio.

 Le dava problemi. Noi no, la nonna la mamma, io con loro, belle quel tanto che ti rende sicura

nel mondo, ( del tipo, e qua non ci frega nessuna)  siamo morte con la garanzia. Ah no, io son qua!

E’ che siamo ancora noi tre…Ma forse  sto per affrontare quel tanto di tempo che cambia. Una donna, sai com’è..

Sia stato un assaggio? Di quel che sarà?  O anche questo pensiero, che dici, è  la mia vanità?

 

O è un cambio? Importante magari, a cui non avrei dato attenzione. Ci sono dei cambi, li vedo arrivare. Anche belli.

Era una preparazione? Come il militare?

 

O la fiaba del principe rospo…Nella versione moderna la principessa dice “ oh no,è meglio un rospo che parla” mio dio,

quelle horreur! No, non è questa qui la risposta.

 

O forse mi si chiede attenzione per tutte le cose che ho detto di sopra. E’ vero che non mi sto attenta. E’ che mi va bene così,

sono stata, mi credi?, felice a milano quel mese conciata così.

Da ultimo mettevo il rossetto.. il n° 3, un po’ pallido sai. Non rosso carminio.

 

Ho finito le scuse. Se ti viene in mente qualcosa, pensiamola insieme.

 

Ps. Ah, un’ora prima della malattia ho perso qualcuno di davvero importante per me. E già lo sentivo. Forse ho reagito così,

una smorfia, dolore E’ sparita.E’ come aver perso una figlia.

Lo vedi, lo so.


11:57:19 PM    comment []

mercoledì 18 ottobre 2006


 

Ecco che lo belleche sapevo. Sei malata, stai a casa, no? Cosa vai in giro,

che se anche è la seconda casa, è la seconda, appunto!  Sono numeri che parlano, mica opinioni!

Mali e buoi dei paesi tuoi.

Ah ma la prossima volta…la prossima volta muoio e non se ne parlerà piu’.

Sì figurati. Vedo già il dopo funerale, mioddio, quante chiacchiere.. ma troppe!

 

Comunque è andata così, come potevo, da sola e un po’ piu’ sveltina, intuire:

certo, quando si ha una faccia tutta a destra, una si sente strana e facile che rincoglionisca

un attimo. Se poi ti guardi nello specchio, anche se di mestiere ormai lo eviti, sei svenuta,

ogni volta, tutte le volte.

 

E’andata così: a destra? A me sembra a sinistra, sai? Perché vedi, l’occhio brutto è

questo di qua. Beh, vero,  la bocca va di là, però ..”

e tu vaffanculo mia cara, arrivederci e grazie.

 

L’altra, “ su non fare storie che c’è di peggio! E poi alla nostra età ci si può aspettare di tutto!

Lo sai cos’è successo alla  Gaetana? Ha un mal di schiena, no ma ti dico un male, che non si

alza, guarda! “

Penso che se la Gae andasse là, dove dico, a curarsi, forse le passa presto.

 

La terza: “ Ah ma no, via, credevo peggio! No non esagerare, non è niente!”

Comincio a formare frasi complete, con i giorni che passano e gli incontri che faccio.

Dico “ ehssì, tu non lo sai, ma quando una è abituata a essere bella è una pena grossa vedersi così”

 

Un’altra, sta pensando ai fatti suoi e l’hanno avvisata: “ Ohì, Marì, che bel taglio di capelli!

Chi te l’ha fatto? Belli davvero! Dove? Cosa? Ah, ma no, vedi che ti passa a  giorni.

Ma, a Milano vero? Perché anche a Roma, non sono piu’ capaci. Anche il colore mi piace”

 

Smetto di frequentare, faccio stradine bianche per non entrare in paese. Le indigene sono

meglio delle extracomunitarie, quelle che abitano qua e là in Italia e vengono per il week end lungo però hanno la residenza,

“ si sa mai che si risparmiasse, un domani”

Le donne del paese hanno meno violenza, però tutte , proprio tutte conoscono qualcuno che gli è già

capitata la stessa disgrazia. Tutti hanno già visto questa cazzo di paresi, tranne me.

Ma adesso, eh eh, anch’io! E da molto vicino.

 

Vado dal macellaio. Devo. Mi saluta carino e mentre taglia a mano il prosciutto di Cinta senese mi guarda.

Sì , dico, Luca, mi è venuta una paresi.

Lo sa che anche a mia nonna gli è successo?

Povera vecchia, rispondo, e come è andata? È morta?

Noo, fa lui, c’ha messo tanto, poi non è mai tornata normale. Ma dopo qualche anno gliene

Ha preso un’altra, ma dall’altra parte della faccia, ci crede?

No.

E così mi è tornata dritta, come stava prima, la mi nonna!

Fanculo Luca, ormai è un vezzo il mio. Lui mi sorride dolcemente,  accetta e mi porge le salsicce.

 

 


12:51:02 AM    comment []

giovedì 5 ottobre 2006


 

Non ho mai mai amato il lago. Mai. Sì, quando ci sei si dice, questo però è bello perché è il piu’ blu,

anche questo, piccolino, è molto carino così qua in alto eccetera.

Non avrei mai pensato di incantarmi come mi è successo oggi, sulla sponda del Trasimeno,

come Annibale, pensierosa come lui ma non cruenta. Certo, eravamo un esercito, io e Kobi  e la mia paresi di bell (http://www.paginemediche.it/areapubblica/aree/rubriche/articolo.asp?id=587&;canale=1)

che ci segue dovunque come un esercito pesante, volevamo solo un po’ di sole senza conquistare tutto il ristorante.

Si chiama la Pigra Tinca, non ho mai mangiato un piatto di spaghetti cosi’ buoni, i pici all’aglione.

 

Forse quando soffri , i pezzi belli della vita diventano piu’ belli, li vedi davvero come sono,

belli. E buoni.

 

La giornata era incantata, sole caldo, vento, nuvole grandi nel cielo blu, di fianco lago e rive per 180 gradi.

Come è bella l’Umbria.

Questo lago è grande, di fronte le colline, vedevo la mia, stava sotto una pioggia azzurra.

Seduti su un lungo balcone, il lago davanti è una lastra. Solo qualche cerchietto di onde quando le anitre si tuffano giu’, una madre con due piccoli

che mi preoccupavano perché, appena imparato, non tornavano su con lei, ma molto dopo.

Il mare non è una superficie, si sente sempre che ha un fondo misterioso, l’acqua è diversa, anche se calmo è già profondo, è un mondo.

Il lago è un pavimento diverso dalla terra.

Sono stata felice. Solo ieri volevo buttarmi giu’ dal mio primo piano perché sto perdendo la pazienza, è piu’ di un mese che ho questa cosa …

Ma è troppo basso, mi sarei fatta molto male alle zampe e adesso non ho bisogno di altri problemi di salute.

Mi sono invece mangiata una scatola di biscotti al cioccolato offerti da un amico di qui.

 

In questo mio maledetto momento, ho potuto apprezzare gli amici. Sono tanti, e sembra che davvero gli importi di me.

Patrizia mi ha cercato, e trovato, ogni tipo di letteratura sull’ argomento che mi ha colpito.

Anche Placida Signora. E mi ha scritto le parole piu’ belle: “ Oh tesora, non queti mai!”

Giarina mi ha fatto(ri) mettere i tacchi alti. Anni che non ci salivo sopra. Tutto bene!

Lorenzo, che quando uno sta male, sta male pure lui e si defila, si  offerto di portarmi a Pavia

e di assistermi mentre piangevo. Non ti ho dato soddisfazione, Lorenzo. Se non passa entro il mese però ci andiamo.

 Luisa mi ha portato dalla maga che sente. Lei, Valeria, è una pranoterapeuta,

e mi ha rimesso al loro posto la bocca e l’occhio. Mi è piaciuta da subito. Appena incontrata mi ha detto, tornerà tutto normale, senz’altro, anche senza di me!. Mi ha fatto benegià così.

E per tutte le dieci, undici volte che sono andata da lei. Poi mi ha licenziato, vai pure via e abbi pazienza, mi ha detto. Mi telefona tutti i giorni.

 

Qui a Paciano, il Professore, quello del cervello umano e dei delfini e grandi cetacei, quello che dice di essere ateo e non crede in niente

che non possa sezionare col suo coltellino, mi ha raccontato di un viaggio in Sudamerica con un ingegnere biologo.

Guidava, quello, la macchina e si lamentava per un dolore pazzesco al ginocchio. Pare avesse molte volte le lagrime agli occhi.

Arrivati da Punta del Fuoco su su fino ad Attigas, indicano, a loro due scienziati, un certo carrozziere, canotta unta, grasso e grosso,

in una lurida officina. Questo mette la sua manona sul ginocchio malato e la tiene per un po’, insomma gli passa tutto e vanno a Montevideo.

Nessun soldo ha accettato il carrozziere sudamericano, diceva che non poteva, avrebbe perso la magia.

 

Il Professore, che se gli racconti una cosa così non ci crede,  ma stavolta era lui a raccontare, conclude che esistono al mondo persone

con cariche elettriche diverse e piu’ potenti del normale. Dice che non ti depolarizza, no, ma ti decongestiona. Lo so.

 

Un altro mago che ho incontrato è quell’amico americano che ha suonato per me il piano al mio compleanno.

Quando ha saputo di me, è venuto a Milano e: ( e a Milano ce l’ho, il piano!) con il computer mi ha mostrato i pianeti

che mi riguardano in questo momento. Saturno è di fronte a Venere ! lui, il pianeta rigido, si oppone a lei, la pianeta della bellezza..

Dice che succede ogni 29 anni, e mi ricordo quello che mi è capitato 29 annifa…mio Dio me lo ricordo…

Unica cosa super per me è che tra altri 29 anni, quando torna così in posizione, io non sarò disponibile ;)) sembra scemo,

ma intanto è una bella soddisfazione.

E poi, sempre lui: mi ha aperto una pagina internet dove è spiegato nei dettagli quello che ho, e indicati gli esercizi da fare con i muscoli facciali. http://www.bellspalsy.ws/exercise.htm

 E poi me li ha fatti fare, ogni giorno, insieme. Non ci credevo, mentre li facevamo..

Il nervo, mi ha spiegato, si allunga di 3 millimetri al giorno, so let’s do it,  darling.

Anche questa è magia, la forza che ti dà qualcuno. E davvero, quando meno te lo aspetti.

Come l’accidente che è arrivato, uguale.

 

p.s. se a qualcuno che legge,  capitasse - Dio non voglia-  una cosa così, conti pure su di me. Sarò disponibile a tempo pieno.

 

 


5:09:56 PM    comment []



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Last update: 09/02/2007; 19.45.19.