Vuelta Sur America a Chile
Cari, carissimi, naturalmente sto bene, sono felice, mi sento "junto a mi Argentina" piu' che mai!!! Insomma qui da Carlos Y Mirta, dove ho ricevuto festeggiamenti ed onori, sono e mi sento a casa, ma non ne avevo nessun dubbio. Ieri Carlos, dopo aver atteso per ben tre ore il mio arrivo all'aereoporto di Ezeiza, mi ha pure scarrozzato per la Capital Federal, cosa molto importante per organizzarmi questi giorni che sto andando a vivere, mi ha portato a Puerto Madero da dove prendero' il Buquebus Rapido (non e' un bus bensi' un traghetto) che mi portera' in Uruguay domenica. Mi ha portato alla stazione omnibus di Retiro per raccogliere informazioni sul bus per il "noroeste". per la precisione a Salta, 18 ore di bus, comodo con letto colazione e cena, ma pur sempre 18, dico 18 orazze di bus, alla fine oggi mi ha preso la "Nailite" e mi sono convinto che per il doppio della tariffa (188 pesos il bus e 363 l'aereo) conviene......l'aereo!!! due ore e sono a Salta viernes 9 de marzo, recuperata praticamente una giornata, ma 100 euro di meno sul c/c. Il volo l'ho comprato da Marcelino Riccomagno, lo stesso agente viaggi di tre anni fa, il quale si ricordava molto male, purtroppo per me, che provenivo dal Brasile con una chica brasileira......naturalmente non ero io ma un altro italiano!!! Ritornando ad oggi, alle 8 e mezza de la manana ero sul binario della stazione del ferrocarril di El Palomar, sobborgo a circa media ora dal centro di Buenos Aires, linea San Martin direzione Retiro. Ieri sera, a turno, Patricia, Julio, Bettina y Carlos mi avevano istruito bene su come non dare nell'occhio per non incappare in qualcosa di spiacevole, allora sfruttando la mia faccia da argentino, capello lungo e vestito male, tenedomi stretto il mio zainetto, non invicta,con videocamera e camera digitale, ho osservato il primo treno in transito, pieno zeppo di tutti i tipi di facce possibili, mi sono scrollato di dosso l'insicurezza e la eccessiva tensione che mi erano state inculcate dai suddetti amigos locali e sono montato sul secondo treno, una specie di treno, possiamo definirlo cabriolet perche' le porte non ci sono, i finestrini se ci sono non si chiudono e tutto sventaglia alle correnti che il treno si provoca accelerando!!! Insomma sono montato e sono entrato in una varia umanita', fatta di donne sfatte e sopraffatte dal sonno e dai figlioli di tutte le eta', uomini di tutte le eta' e di tutte le classi, operai ed impiegati diretti al centro, venditori di tutto, dalla cioccolata, agli accendini, bambini che ti portano bigliettini per raccattare qualche centavos, anche rivoluzionari che vogliono vendere il loro libro-denuncia sulla "guerra sucia", insomma di tutto, ma mi e' sembrato eccessivo l'allarmismo della famiglia Bres al completo, in fondo con un po' di accortezza nessuno ti tocca. Piuttosto nessuno mi aveva detto quello che si vede da questi finestrini scalcignati, una continua e lunga sequela di favelas e di casupole assemblate con lamiere e cartoni abitate di tutto punto da famiglie intere, con bambini di tutte le eta' che vivacchiano sui binari e le mamme indaffarate fra panni al vento, tinozze di acqua che non oso immaginare e raccolta differenziata di tutto quello che gli uomini portano a casa, per cui si vedono dei grandi sacconi resistenti che si riempiono ora di bottiglie che vengono disintegrate, ora di lattine e lamiere, ora di cartoni ridotti a pezzi ecc. ecc. Invito tutti a meditare su quanto scrivo, io avevo visto uno speciale alla tv sui "cartoneros" argentini, non e' la stessa cosa vederli dal vivo per la bellezza di 15 km consecutivi di ferrovia, e poi questi bambini........non si puo' sopportare il mondo di Bush e della merda filo-americana fra cui ci siamo noi, belle merde per eccellenza! Che bello sapere che neghiamo il passaporto italiano a coloro che lo chiedono in quanto discendenti di italiani, che belle merde che siamo, eh??!! Io mi sono sentito impotente ed un coglione in giro per il mondo vedendo queste scene, cosi' come c'e' chi mi ha invidiato in faccia la mia disponibilita' di 100 euro per un volo Buenos Aires-Salta e non era un cartonero, ma la titolare dell'agenzia, ossia un appartenente alla classe media, che stava bene, anzi benissimo qui ed ora vivacchia alla giornata!!! Buenos Aires e' una calamita, e' la mia citta', me la sento addosso come mi sento addosso l'Argentina, ho vagato a piedi in lungo e in largo, ignorando la mia zoppia che mi trascino per lo strappo muscolare che mi sono procurato tre settimane fa giocando a pallone, in attesa dell'infarto, dice Naila!!!Comunque zoppico ma me ne frego, godo e "disfruto" questa citta' fatta in fondo dagli italiani, ma non dalle merdacce di oggi, ma dagli italiani che qui sono arrivati con la valigia di cartone e che, magari, con la stessa valigia agognano di tornare ricordando che un loro avo gli raccontava e gli canticchiava qualcosa della su terra di origine. In Plaza de Mayo, dove sta la Casa Rosada sede di lavoro del Presidente, l'attuale si chiama Kirchner, ho casualmente trovato la consueta manifestazione settimanale delle mamme dei desaparecidos ed ho incassato un' altra picconata al cuore, vedere queste mamme, sempre piu' ridotte nel numero per l'eta' che avanza, con questo fazzoletto bianco in testa, silenziose che reggevano uno striscione con su scritto "DISTRIBUCION DE LA RIQUEZA YA" (distribuzione della ricchezza subito) e sventolavano le bandiere con su scritto "ni un pasao atras" (non un passo indietro), mamme che non avranno mai una risposta, ho pensato, e perche' poi non dirle l'oro la verita' certa e confermata della fine dei loro figli, del giorno che se li devono piangere come anniversario, perche' tanto male. E' questo il contrasto argentino, un popolo con tante macchie, ma con tanti lati positivi, un continuo contrasto quotidiano infinito di persone e storie allegre e non. Avrete capito che non sono qui esclusivamente per una vacanza, ho bisogno di pensare nel bene e nel male al valore di questa vita, l'Argentina me lo consente e mi fa uscire positivo dai pensieri che mi si affollano in queste ore, perche' questo popolo ti fa leggere in ogni momento la forza che ci vuole ad affrontare le nefandezze. Querida Buenos Aires, me voy a disfrutarte esta noche, me voy a vivirte y a robarte el alma, muchas gracias querida Buenos Aires, domani incontro Macarena ed ho deciso che non tratterro' le lacrime se noto anche solo un minimo di buona riuscita nel gesto che con Naila facciamo ormai da tre anni, un gesto che e' il minimo verso questa bambina che sarebbe finita in mezzo ai binari, ai cartoni e, nel migliore dei casi, in un bordello di chissa' quale citta'. Saluto tutti e venite a Buenos Aires, vi fara' bene. Davide
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