Desde Argentina a Chile
Jueves, 16 de marzo de 2006 - San Pedro de Atacama - Cile del nord
Ieri sera, abbastanza stanco in verita', mi sono dimenticato un dettaglio importante del nord dell'Argentina. Vi avevo solo accennato alla offerta delle foglie di coca per solo 1 pesos al mercato di Jujuy, ma non vi avevo approfondito che qui e' uso comune avere in bocca un malloppo di foglie di coca, si tengono depositate tra la gengiva inferiore e la parete della bocca facendosene una palla per ore e ore. Secondo Cicho Bonaparte e' piu' che altro una "costumbre e dipendencia psicologica", un po' come nel resto dell'Argentina e in Uruguay sorseggiano tutto il giorno la yerba mate. Comunque sia, ieri mentre si era diretti a Cachi, Cicho Bonaparte mi ha invitato a farmi anch'io il malloppo.......e perche' no! Mi sono tenuto il malloppo come un salteño per tutta la mattinata, ma mi sa che Cicho Bonaparte aveva ragione.....gli effetti sono piu' che altro psicologici! Ieri sera ho cenato in un bellissimo ristorante di tradizione potendo godere della vista della splendida Iglesia de San Francisco che di notte e' meravigliosamente illuminata.......si trattava de la ultima noche a Salta e in Argentina, pur non avendo fame mi sono divorato un "bife de chorizo" la fine del mondo, tenero e "jugoso".....come potevo rinunciarci!! Giacche' ci siamo, come detto a proposito del mio hard disk troppo frammentato, mi son saltati in mente due dettagli molto differenti tra loro, ma su cui mi voglio soffermare: il primo riguarda la religiosita' del sud america, in poche parole mi e' capitato spesso di entrare in chiese da visitare in questo periodo ed una cosa mi e' balzata agli occhi nettamente, qui le persone vanno in chiesa comunque, ossia sembrerebbe da come li ho visti intenti a pregare che non hanno necessita' della messa, ne' di attendere la domenica e tanto meno della presenza di un prete in chiesa. Ho visto indifferentemente uomini e donne di tutte le eta', sembravano tutte sinceramente li' semplicemente a pregare perche' credenti e non perche' obbedienti ad un cliche' ed ad una forma di esibizionismo domenicale e tanto meno ipocritamente attaccate alla preghiera. Questo lo dico in quanto la cattolicissima ed ospitante il papa, nonche' chiamata Italia, ha le chiese deserte, neppure il turismo mi sembra porti ad un momento sia pur occasionale di preghiera e lo dico anche da non credente quale sono e confermo che quanto ho visto mi e' sembrato impressionante. E' difficile descrivere a parole l'impressione avuta, ma mi preme sottolineare un altro neo italiano, inoltre tanti di voi appartengono alle categorie succitate cosi' come fra qualcuno di coloro a cui scrivo so bene che c'e' chi e' molto piu' vicino al, chiamiamolo cosi', modello sud americano! Non e' un j'accuse, ma smettetela di fare i finti credenti meramente superstiziosi e venite un po' a vedere! Passo di palo in frasca ed apro il curioso, divertente ed ampiamente documentato con foto e film, capitolo dei mezzi di trasporto di questi paesi. Allora, qui la revisione degli autoveicoli non penso esista, si vedono dei catorci in circolazione che c'e' da chiedersi come fanno a tirare avanti. Modelli quali la Fiat 600 sono in grande splovero, cosi come lo sono auto americane degli anni 50 e 60 (dunque non e' solo Cuba a conservarle, anzi direi che a Cuba sono in ottimo stato, qui sono incommensurabilmente catorci) e la tristemente famosa in Argentina Ford Falcon, un modello stile berlina americana anni 60, molto grande di dimensioni, che e' stata utilizzata nella preferita colorazione nera dalla polizia segreta durante la dittatura, anzi in Argentina c'e' ancora chi se la ricorda ferma agli angoli delle strade buie, senza targa, con due o tre loschi tipi dentro, in attesa di rapire qualcuno destinato ad aggiungersi alla lista dei "desaparecidos". Comunque, tutte queste auto sono in condizioni pietose, tanto in Uruguay quanto in Argentina e del Cile vi diro', hanno la carrozzaria devastata e quando va bene multicolore, fanaleria inesistente, spesso con visibili segni di gravi incidenti mai riparati, con pneumatici lisci quanto puo' essere liscia la pelle di un bambino ed anche, perche' si prendono anche questa briga, modificate nella struttura, per cui si possono vedere le vecchie Fiat 1500 trasformate in rudimentali pick-up!!
Vabbe' passo avanti, alle 6 ennesima levata mattutina, remis per accompagnarmi al terminal e bus cileno della compagnia "Geminis", e' iniziata cosi' la lunga marcia verso il Cile terminata soltanto alle 5 e mezza di oggi pomeriggio....una lunga marcia fra gli ormai soliti scenari di natura incontaminata, E' curioso vedere come l'uomo fortunatamente da questa parti ha tracciato una strada e sempre quella e' da secoli, ma non penso sia la volonta' umana, ma solo la mancanza di soldi e le difficolta' a vincere il potere della natura, che qui ha una marcia in piu'! Difatti, per quanto l'uomo si sforzi a contenere queste montagne nulla puo', cosi' come la rigogliosa vegetazione e' stupefacente nella sua sopraffazione! Nel tragitto per qualche km ci ha seguito la solita coppia di condor, ho osservato mandrie immense di lama, alcuni curiosamente piazzati nel bel mezzo della ruta e per nulla intenzionati a muoversi, tanto che il bus era costretto a frequenti rallentamenti......ho anche capito perche' da queste parti di notte non si circola se si tiene alla propria pelle!!! Il bus era variopinto di numerose nazionalita', molti peruviani, perche' questa e' la strada che dall'Argentina, via Cile, porta al Peru', tanti europei come tedeschi, britannici e francesi su tutti, i quali come me si fermavano a San Pedro de Atacama. L'unico italiano, IO. Alla frontiera cilena, in quanto italiano sono stato osannato, ho eluso i controlli molto puntigliosi per gli altri, mi hanno chiesto se venivo da Firenze, ma Pisa gli e' andata bene lo stesso e non e' mancata la solita domanda sullo stato di salute della torre. Sono stato salutato von una sequela di "buena suerte, buena suerte, buena suerte!!! Con una francese ho attaccato discorso, naturalmente ha un amica che insegna francese a Pisa, stava viaggiando da sola per tutto il sud america ed era pronta a fare il "camino de Santiago" rigorosamente a piedi da Santiago de Compostela sino ad Irun nei Pirenei baschi.......ovvviamente una cosi' non puo' che essere brutta e forse anche lesbica!!!! Preciso, lo dico solo perche' volevate che me ne capitasse una decente con cui attaccare discorso??!! San Pedro arrivo, San Pedro sei una costante dei miei viaggi, dopo San Pedro Sula in Honduras e San Pedro "la Isla Bonita" cantata da Madonna in Belize, eccomi a San Pedro de Atacama.....bisogna sudarsele queste mete ma io le ho orgogliosamente raggiunte. Vi lascio in suspense di giudizio, emozioni ed impressioni su la ultima San Pedro.........! Davide p.s. Nel frattempo guardatevi un po' di foto di San Pedro, sempre grazie a Naila... http://www.tripfoto.com/chile/pictures/sanpedroatacama/indexit3.htm
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