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Marina Wiesendanger's Radio Weblog |
N° 22 Poca illuminazioneTutte le sere porto Marina a casa, aspetto che sia intrata nel portone, poi porto la macchina in garage, chiudo il box, salgo col ascensore, faccio sti duecento metri fino a casa, dove Marina ha già cominciato a preparare la cena. E’ Febbraio, fa ancora freddo. Ho su un cappottino di “Laundry Industrie”, elegante un po’ strettino come si usa. Forse le sigarette e le chiavi in tasca gonfiano un po’. Un paio di pantaloni di velluto a coste larghe, degli Camper un po’ troppo grandi e troppo verdi, un cappellino di cashmere marrone scuro con puntini arangioni, un po’ troppo calzato. Esco dal garage e vado da Marina. Si affianca un uomo che va nella stessa direzione, vestito simile. Mi fa: Hai una sigaretta? … Certo, aspetta.. Si accende la sigaretta, e mi dice: Vuoi l’accendino?…No grazie, tieni lo pure. Continua la conversazione: Fa freddo… che fame… per fortuna ho mangiato un piatto di pasta a mezzogiorno … . (Io solo una banana). Sei solo anche tu?… Beh no ..… I miei sono tutti morti… E’ dura … E’ la vita … domani forse mi danno un lavoro … Corraggio… Beh io vado a sinistra… io a destra… ciao…ciao. C’è qualcosa che non va, con la moda d'oggi. Una nostra cliente, allegra, capelli tinti di rosso, senza problemi e con una villa con piscina in Liguria. Ci racconta. Mi sono messo questo nuovo vestitino di Issay Miyake, stampa a fiori e plissetato. Forse un po’ forte. Sono andato nella vietta principale d'Alassio a fare una passeggiata. Mentre guardo una vetrina mi s’avvicina un vigile e mi fa: circolare…. qui non si può sostare….questo e un quartiere per bene! Non mi ricordo cosa ha risposto la signora, comunque, dopo è andata a casa (in villa) e ha bruciato il vestito. Il mio cappottino di Laundry Industrie me lo tengo ancora un po’. |