Marina Wiesendanger's Radio Weblog



N° 15

15. Funghi alogeni.

 

Qui nel paese, le donne oltre sessantenne, si assomigliano tutte. Hanno tutte un vestito bigio con un piccolo disegnino, o a pois, o un fiorellino, un grembiule, un foulard in testa e un paio di Ray-ban. Sono tutte alte uguale, diciamo basse uguale, e vanno su e giù per le strade. Dal campo santo ai loro posti segreti nella macchia, dove trovano funghi, asparagi di bosco, erbe buone e more. Tante cose le trovano anche nei giardini privati, ma tanto i forestieri sciupano ogni cosa. Qualcuna di queste vecchiette le conosco anch’ io, ma si come s’assomigliano, gli confondo, le saluto tutte, quando passo con la macchina. Mi fermo e offro un passaggio. “No grazie, se mi siedo non mi alzo più.” E partono, come delle mountain-bike, su per i violetti. Una è la mamma di nostro amico l’elettricista, si chiama fragolina. Tutti qui hanno un sopranome. Suo figlio, in giro col fiorino, la incontra spesso. “Dove andate?”, chiede, “Non chiedermi dove vado, chiedi mi cosa penso.” Becca ti questo. Un'altra mi racconta, “Quest’ anno facciamo l’ottantesimo…”. Complimenti. “…di matrimonio”. Ca…spita, comlimeeenti.

Sono sdraiato con un mio amico nel campo di timo selvatico. Ci sentiamo come due conigli pronti per la pentola, sotto la grande quercia. E’ toscano, l’amico, e mi dice, “Qui sarebbe perfetto per i funghi”. Ci metto un po’ a capire. Per l’amor di dio, le vedo gia, le vecchiette, scorrazzare per il bosco, fatte come le biglie. Lasciamo stare, facciamoci di timo, di rosmarino, di gelsomino o al massimo di Sagrantino.

 

 

 

 



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Last update: 30/03/2004; 17.13.12.